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Intervista a Malika Ayane, cantante e cantautrice - di Fabio Volpetti

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RùbàMèrèndìnè
view post Posted on 2/12/2010, 17:04




l momento in cui mi sono emozionata di più… deve ancora arrivare, perché è un crescendo continuo...


Malika Ayane, cantante e cantautrice, testimonial del Festival dei Giovani Talenti. Spezia amara e rara della scena musicale, Malika con la sua formazione classica conquista il grande pubblico con il remake di “Feeling Better”. Contesa dai più famosi autori di testi e musiche, oggi è considerata una delle cantanti più interessanti del panorama italiano.
“La mia fortuna è avere una squadra eccezionale”.

Malika, il tuo sogno nel cassetto?

Quando ero bambina sognavo di essere Cyndi Lauper e quindi sì... cantare!

Che significato dai al talento?

Secondo me il talento è innato e poi viene coltivato per essere riconosciuto e per farlo continuare a brillare. È come una bella cristalleria, se viene sepolta dalla polvere non può più essere visibile. È necessario quindi rispolverarla per far emergere la sua bellezza. Detto ciò, il risultato deve essere composto di una parte di talento e di una parte di durissimo lavoro e di esperienza da fare in più campi, non solo quello accademico.

Talento vuol dire, audacia, incoscienza, perseveranza, umiltà… penso all’indole del guerriero. Non ho mai dubitato delle mie scelte, anche se ho sempre avuto paura di ogni passo che ho fatto perché i risultati si raccolgono lentamente in questo campo come un po’ in tutti gli altri, ma soprattutto penso che non avere dei dubbi voglia dire sbagliare.

Come hai riconosciuto il tuo talento?

Le prime persone che hanno riconosciuto il mio talento sono stati i miei insegnanti delle scuole elementari. La prima canzone che ho cantato ad una recita scolastica è stata “Happy Christmas” di John Lennon, e mi ricordo che il fatto più paradossale è stato non tanto quello di cantare quella canzone, quanto mia sorella che mi rise in faccia perché avevo dimenticato la zip dei jeans aperta! Quindi il mio primo ricordo su un palco è associato all’imbarazzo a seguito di quella performance. Il cuore mi batteva talmente forte che mi rimbombava nel cervello. Penso che la voce mi tremasse in un modo talmente evidente da suscitare la tipica tenerezza da recita di Natale.

Qual è stato il momento più emozionante che hai vissuto?

Il momento in cui mi sono emozionata di più… deve ancora arrivare, perché è un crescendo continuo, e mi piace tanto che continui ad essere così. È un continuo alzare la posta e mettere sempre più in gioco me stessa.

Che messaggio vuoi dare ai giovani talenti che desiderano intraprendere la tua professione?

Se dovessi dare un consiglio ai giovani che intendono intraprendere la carriera musicale consiglierei loro di ascoltare tanti dischi, di studiare come dei matti e di andare a suonare nelle peggiori bettole, dove nessuno ti vuole ascoltare e dove bisogna seriamente cercare di catturare l’attenzione di chi ci ascolta.
 
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